Rubicon: un thriller cospirativo ispirato ai film anni 70 come i Tre giorni del condor e Tutti gli uomini del presidente. Devo dire che stranamente l’attrazione di questa serie è stata subito intensa, tanto da sfidare la prima puntata in lingua originale.
Ambientata a New York, anche se non si direbbe, la serie sembra un prodotto inglese. I colori, la fotografia e la “velocità di azione” non ricordano prodotti americani, e non ricordano la New York conosciuta, riusciamo a coglierla solo attraverso qualche fugace fotogramma.
Il titolo della serie, come dichiarato dall’executive producer Bromell fa riferimento al fiume Rubicone, quello che nel 49 a .c. fu attraversato da Giulio Cesare al ritorno dalla Gallia, dando cosi inizio alla guerra civile romana.
Il creatore J. Horwitch ha lasciato la serie dopo la realizzazione dell’episodio pilota a causa di divergenze creative con Bromell.
La serie è incentrata su un analista di un Think tank governativo (un organismo, un istituto,tendenzialmente indipendente dalle forze politiche, che si occupa di analisi delle politiche sociali), Will Travers scopre, a partire da strane coincidenze contenute in alcuni cruciverba, l'esistenza di una cospirazione ordita da una società segreta, che ha l'obiettivo di manipolare eventi mondiali.
Ci si presenta una trama complessa e fitta di enigmi. Alea iacta est, il dado è tratto, così vuole la tradizione.
Nessun commento:
Posta un commento